Il Laboratorio è stato costituito nell’A.A. 1998/1999 in seno al Dipartimento di Istituzioni Politiche e Scienze Sociali e oggi afferisce al Dipartimento di Studi Internazionali.
Esso ha il suo fondamento nella consapevolezza della progressiva rilevanza delle immagini fisse e in movimento dalla fotografia ad internet nell’età contemporanea, tanto che possiamo definire l’ultimo secolo del secondo millennio come un secolo visivo, aspetto che è in crescita, nella sfera pubblica e in quella privata, all’inizio del primo secolo del terzo millennio: possiamo ragionevolmente pensare che esso sia destinato ad essere nel futuro un fattore permanente e dinamico delle nostre società.
Nel Novecento, l’affermarsi e la proliferazione delle icone moderne si è intimamente legato all’irrompere delle masse nelle società: la congiunzione dei due elementi è quella che ha più caratterizzato la società di massa.
Le icone moderne offrono una documentazione di misure oceaniche che gli studiosi, e segnatamente gli storici, gli antropologi, i sociologi, non possono trascurare senza perdere tanto materiale per lo studio dei fenomeni dell’età contemporanea.
Il fine del Laboratorio è dunque quello di avvicinare gli studiosi e gli studenti alle icone moderne: fotografia, manifesto grafico, cartolina postale illustrata, cinema documentario e di finzione, televisione considerate come fonti della storia per la conoscenza della società contemporanea. Non sono escluse altre fonti iconiche non facilmente rintracciabili, se non prevalentemente in ambito privato, come le figurine religiose – dette comunemente “santini” – i cartoncini ricordo dei defunti, le figurine da collezione che accompagnano i prodotti commerciali (ad esempio quelle della Liebig) e quelle che si raccolgono per compilare gli specifici album.
Il Laboratorio è concepito come una bottega artigiana, dove si impara con gli strumenti di lavoro alla mano, vale a dire che prima si prende conoscenza dei materiali iconici e poi si studiano i testi di riferimento per, infine, tornare alla icone. Su alcuni temi, come ad esempio il movimento operaio, il fascismo, il nazismo, le due guerre mondiali etc. è possibile una ricerca integrata o comparata, su i film documentari e di finzione, le fotografie, le cartoline, i manifesti e i testi di storia fotografica o di raccolta fotografica.
Ovviamente l’idea della bottega artigiana è vista come approccio ai materiali e alla ricerca che si avvale di opportune e rigorose metodologie e di strumenti moderni.
I film, i libri e le riviste vengono regolarmente dati in prestito mentre tutti gli altri materiali documentari dell’archivio sono consultabili nella sede del Laboratorio.
L’attività ordinaria del Laboratorio è quella di supporto alla ricerca soprattutto per le materie storiche ma anche per quelle sociologiche. In questo campo numerose tesi di laurea del vecchio ordinamento, prove finali triennali, tesi di laurea magistrale e di dottorato si sono avvalse in misura considerevole della biblioteca del Laboratorio e dei suoi archivi. Parimenti docenti hanno trovato nella biblioteca e negli archivi del Laboratorio materiali su cui hanno lavorato per i loro studi.
Il Laboratorio ha stipulato convenzioni di collaborazione con l’Istituto Luce, con l’Archivio Centrale dello Stato e con il Saturno Film Festival.
Il Laboratorio è stato costituito con fondi di Ateneo e annualmente è finanziato dal Dipartimento: con questi fondi, principalmente, ha provveduto e provvede all’acquisto degli strumenti, dei libri della sua biblioteca specialistica, dei suoi materiali documentari. Anche donazioni da parte di amici, colleghi e studenti hanno arricchito soprattutto la biblioteca e gli archivi delle cartoline e delle fotografie.
Esso ha il suo fondamento nella consapevolezza della progressiva rilevanza delle immagini fisse e in movimento dalla fotografia ad internet nell’età contemporanea, tanto che possiamo definire l’ultimo secolo del secondo millennio come un secolo visivo, aspetto che è in crescita, nella sfera pubblica e in quella privata, all’inizio del primo secolo del terzo millennio: possiamo ragionevolmente pensare che esso sia destinato ad essere nel futuro un fattore permanente e dinamico delle nostre società.
Nel Novecento, l’affermarsi e la proliferazione delle icone moderne si è intimamente legato all’irrompere delle masse nelle società: la congiunzione dei due elementi è quella che ha più caratterizzato la società di massa.
Le icone moderne offrono una documentazione di misure oceaniche che gli studiosi, e segnatamente gli storici, gli antropologi, i sociologi, non possono trascurare senza perdere tanto materiale per lo studio dei fenomeni dell’età contemporanea.
Il fine del Laboratorio è dunque quello di avvicinare gli studiosi e gli studenti alle icone moderne: fotografia, manifesto grafico, cartolina postale illustrata, cinema documentario e di finzione, televisione considerate come fonti della storia per la conoscenza della società contemporanea. Non sono escluse altre fonti iconiche non facilmente rintracciabili, se non prevalentemente in ambito privato, come le figurine religiose – dette comunemente “santini” – i cartoncini ricordo dei defunti, le figurine da collezione che accompagnano i prodotti commerciali (ad esempio quelle della Liebig) e quelle che si raccolgono per compilare gli specifici album.
Il Laboratorio è concepito come una bottega artigiana, dove si impara con gli strumenti di lavoro alla mano, vale a dire che prima si prende conoscenza dei materiali iconici e poi si studiano i testi di riferimento per, infine, tornare alla icone. Su alcuni temi, come ad esempio il movimento operaio, il fascismo, il nazismo, le due guerre mondiali etc. è possibile una ricerca integrata o comparata, su i film documentari e di finzione, le fotografie, le cartoline, i manifesti e i testi di storia fotografica o di raccolta fotografica.
Ovviamente l’idea della bottega artigiana è vista come approccio ai materiali e alla ricerca che si avvale di opportune e rigorose metodologie e di strumenti moderni.
I film, i libri e le riviste vengono regolarmente dati in prestito mentre tutti gli altri materiali documentari dell’archivio sono consultabili nella sede del Laboratorio.
L’attività ordinaria del Laboratorio è quella di supporto alla ricerca soprattutto per le materie storiche ma anche per quelle sociologiche. In questo campo numerose tesi di laurea del vecchio ordinamento, prove finali triennali, tesi di laurea magistrale e di dottorato si sono avvalse in misura considerevole della biblioteca del Laboratorio e dei suoi archivi. Parimenti docenti hanno trovato nella biblioteca e negli archivi del Laboratorio materiali su cui hanno lavorato per i loro studi.
Il Laboratorio ha stipulato convenzioni di collaborazione con l’Istituto Luce, con l’Archivio Centrale dello Stato e con il Saturno Film Festival.
Il Laboratorio è stato costituito con fondi di Ateneo e annualmente è finanziato dal Dipartimento: con questi fondi, principalmente, ha provveduto e provvede all’acquisto degli strumenti, dei libri della sua biblioteca specialistica, dei suoi materiali documentari. Anche donazioni da parte di amici, colleghi e studenti hanno arricchito soprattutto la biblioteca e gli archivi delle cartoline e delle fotografie.